Evoluzione

Evoluzione: dal latino EVOLUTIO (da Evolvere, ossia srotolare un papiro per poi leggerlo)

Significato: Ogni processo di trasformazione, graduale e continuo, per cui una data realtà passa da uno stato all’altro – quest’ultimo inteso generalmente come più perfezionato – attraverso cambiamenti successivi.

Come può evolversi una donna?

Ce lo spiega una grandissima azienda italiana, a Marca, la fiera del commercio di prodotti di marca che si è tenuta a Bologna nei giorni scorsi.

Da scimmia, a colf, per arrivare a colf attraente ed ammiccante. Già: come se no?

Fosse anche solo una “evoluzione del pulito”, come dice lo slogan, tanto evoluta non mi pare, perché raffigurare solo una donna, come unica deputata alle pulizie domestiche non ha niente di nuovo, niente di progredito e niente di migliorato o perfezionato. Insomma, un pulito trito e ritrito, un pulito banale, sessista, “vecchio” e triste.

“Donna, da scimmia ad affaticata pulitrice quasi animalesca, puoi aspirare a diventare una elegante e chic donna delle pulizie, perché, tanto, quelle le dovrai fare sempre tu, quindi tanto vale farle con il nostro prodotto: farai meno fatica e avrai anche il tempo e il modo di vestirti bene e poter sorridere”

Cosa c’è di evoluto in tutto questo? Quanto è stereotipato? Lungi, dal sembrare migliorata, la condizione femminile, nonostante – forse – con quel prodotto, pulire sia meno faticoso, a me sembra persino peggiorata: alla donna si richiede ancora e sempre di essere colei che si occupa delle pulizie domestiche, ma anche di farle con un sorriso e di mantenersi di bell’aspetto. Un bel passo avanti, non c’è che dire!

Eppure sarebbe stato così semplice inserire una immagine che rappresentasse una condivisione del faticoso e ripetitivo compito del pulire il pavimento con un uomo, un compagno di vita, si suppone.O con un ragazzino: un figlio che partecipa come può, alla vita di casa. Un modo anche per indicare un buon modello educativo in cui si insegna anche ai figli maschi a prendersi cura della casa. E pensare che io non sono una pubblicitaria e nemmeno una creativa, dunque non mi sembra un’idea così geniale.

In Italia, ci dice We World onlus, la donna, nell’immaginario risente ancora di vecchi stereotipi e sappiamo bene come gli stereotipi di genere contribuiscano ad una misoginia più o meno grave ancora diffusa e ad una mancanza di pari opportunità reali. (Dalla precedente ricerca, di tre anni prima, le opinioni e i risultati non sono sostanzialmente cambiati: pessimo segno di come questa “evoluzione” stenti a progredire).

Una fetta ampia di Italiani e Italiane, si riconosce in una visione abbastanza stereotipata della donna. La figura femminile troverebbe la sua realizzazione prevalentemente nella cura delle faccende domestiche e famigliari (l’uomo non è immune dal doversi occupare delle faccende domestiche, certo, ma è la donna ad essere capace di sacrificarsi per la famiglia, molto più di quanto sappia fare l’uomo, soprattutto in presenza di figli), mentre è per lo più l’uomo che dovrebbe mantenere la famiglia, dedicarsi al lavoro e allo studio).

Qualcuno potrebbe obiettare che queste percentuali sono sono così gravi, ma se poi si prosegue nell’indagine, questi dati diventano  più allarmanti: anche se sono percentuali minoritarie, c’è ancora una fetta di Italiani e di Italiane (tra il 5 e il 19%) che ritiene accettabili comportamenti discriminatori e offensivi nei confronti delle donne.

Quando vedremo – davvero – una evoluzione nelle pari opportunità tra donna e uomo?