#LaViolenzaNonFaCasting

Gentile Galaxiafilm,

vorrei partecipare alla Vostra bellissima iniziativa contro la violazione dei diritti delle donne.

So che state preparando una campagna importante, “istituzionale”. Mi fa piacere. Sono molto, molto contenta. Si parlerà, finalmente, di violazione dei diritti delle donne.

Inizio a sognare: ho sempre desiderato fare qualcosa di concreto su questo tema. Mi piacerebbe una bella campagna di sensibilizzazione che faccia luce sulle condizioni drammatiche del lavoro femminile in Italia. Donne sottoposte a ricatti sessuali, licenziate, limitate nella possibilità di fare carriera.

Oppure, ma sì! Una bella campagna per sostenere il diritto delle donne di poter scegliere se diventare madri o no. Una campagna che illustri l’altissima percentuale di obiettori di coscienza negli ospedali pubblici!

In Italia, poi, la rappresentazione femminile nei media è così stereotipata e limitata, che magari in questa importante campagna istituzionale, si inizierà a dare spazio ad una rappresentazione del femminile variegata (Oso pensare in grande? Le lesbiche, le disabili, le anziane, chi lavora, chi studia, chi viaggia, chi fa ricerca scientifica….).

Non oso pensare a come sarebbe bello e stimolante prendere parte ad un progetto che parli di violenza, anche se è un tema delicato. Ma è una campagna “importante”, mi dite, “istituzionale”, quindi non sarà una banalizzazione della violenza, non è uno spot, come nel caso di Coconuda e Yamamay.

I sogni volano e la fantasia galoppa e già, grazie alla vostra importantissima iniziativa, penso ad un allargamento della campagna: guardo il mondo, le violazioni dei diritti delle donne e delle bambine in ogni dove (la  negazione del diritto allo studio, la tratta delle schiave del sesso, le mutilazioni genitali femminili, i matrimoni precoci di spose-bambine, la negazione del diritto di aborto, gli stupri etnici, i mille modi con i quali le donne vengono fatte tacere nel mondo, mute e sottomesse)…

Ma sono solo sogni, immagino. Rimaniamo nel nostro Paese! C’è tanto da fare anche qui.

Allora, vediamo, ditemi: che cosa mi serve per partecipare alla campagna?

Dunque, leggiamo qui:

Ah…..

  • Devo superare un casting (non sapevo che la violazione dei diritti delle donne scegliesse le sue “vittime” sulla base di un casting)
  • Devo avere un’età compresa tra i 20 e i 35 anni (ma come? le bambine e le ragazzine non subiscono violazione dei diritti? E le donne più mature…. sarà un errore, dai, è una campagna istituzionale e importante….)
  • Devo avere un fisico snello (Uhm…. )
  • Devo essere disposta a farmi fotografare a seno nudo.

….

….

E mentre i miei sogni svaniscono, come bolle di sapone scoppiate, prendo atto, depressa, della presa in giro enorme di questa iniziativa.

Non è una violazione dei diritti delle donne la sua stessa estetizzazione? Cosa significa che per combattere contro la situazione di discriminazione in cui versano le donne, devo essere giovane e snella?

Devo partecipare ad un casting, mi faranno uno shooting fotografico (sembra una cosa così modaiola, frivola, glamour!) e devo inviare le mie foto: in primo piano, a mezzo busto, a figura intera e in costume da bagno e, imprescindibile, comunicare che taglia portoIn pratica, devo partecipare ad un concorso di bellezza. Devo adattarmi ai canoni estetici imposti e mostrarmi nuda ad uno sguardo giudicante. Devo rinchiudermi ancora una volta nello stereotipo della donna bella e avvenente.

Io pensavo di dover partecipare ad una campagna istituzionale importantissima, non a “Miss Violazione dei diritti delle donne 2014″ e nemmeno al calendario delle studentesse.

Mi faranno stendere, in una posa innaturale e languida, con gli occhi truccati e le labbra dipinte di rosso, a seno nudo e coperta di finti lividi per denunciare la violenza fisica?

Mi vestiranno con una minigonna e una camicia strappata,  facendomi posare con i tacchi alti (magari con le scarpe rosse) e la mano davanti al volto per denunciare gli stupri?

Mi infileranno un grazioso tailleur, scattandomi fotografie, ben pettinata e truccata, mentre un avvenente modello accanto a me, finge di palpeggiare il mio fondoschiena in un finto ufficio bianco e luminoso costruito ad hoc per mostrare i ricatti sessuali che subiscono molte donne sul lavoro?

Ma per favore.
Facciamo una campagna di sensibilizzazione seria: eliminiamo i casting, le taglie 38, le fotografie in costume da bagno, i requisiti di età e, soprattutto, eliminando le prese per i fondelli.

Tante, troppe donne subiscono violazioni dei loro diritti. E tante donne si impegnano, in silenzio, tutti i giorni e con coraggio, per costruire un mondo a misura di donna, in mezzo a mille difficoltà.

Questo casting offende tutte loro. E offende molto anche me.

No, spettabile Galaxiafilm, ho cambiato idea: non voglio più partecipare alla vostra campagna istituzionale e importante contro la violazione dei diritti delle donne.

Li state violando anche voi.

PS. Invio, immediatamente, questo post all’indirizzo: [email protected]

Quasi quasi, invio anche una foto.

 

Questa20jstpu

 

Gennaio 2014