Per chi apre le gambe e i libri

Qualche anno fa, su facebook, circolava prepotentemente quest’immagine:

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Ne parlai in questo post, “Di donne perbene e di troie”, sottolineando come tale immagine fosse stata condivisa esattamente in quegli spazi dove i contenuti sessisti e discriminatori sono all’ordine del giorno.

In molti la condivisero pensando di diffondere un messaggio positivo, utile all’emancipazione femminile, ma quell’immagine non faceva altro che scatenare l’ennesima divisione in sante e puttane, nonché l’ennesimo linciaggio sessista. Così migliaia di moralisti si ritrovarono sulle pagine dei “Giovani Fascisti”, e altre di stampo populista, ad additare la “troia” di turno.

D’un tratto, poi, si passò dall’umiliare la velina svergognata con le gambe aperte alla condivisione compulsiva di quest’altra immagine:

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In particolar modo fu condivisa –tra carrellate d’ipotesi complottistiche, chip sottocutanei e scie chimiche– proprio su quelle pagine che pensano di garantire informazione libera e senza bavaglio ai propri utenti. Diffusero questa immagine accompagnandola con una citazione che aveva la presunzione, tra le altre cose, di voler aprire le menti delle masse su come il marketing condizioni la mente delle persone, inibendo la loro creatività e spingendole a consumare.

Un intento certamente nobile, se non fosse arrivato da spazi che di culturale hanno ben poco, e che invece, con link acchiappa-click, vanno spesso a veicolare convinzioni ridicole e populiste. L’immagine stessa è velata di uno stucchevole qualunquismo.

Rimasi perplessa di fronte all’entusiasmo di molte delle femministe presenti nei miei contatti: talmente prese da quell’immagine da sbandierarla sulle bacheche e sulle copertine dei social network, sottointendendo, ovviamente, che quella ragazza grigia acqua e sapone con il libro in mano –non come quelle oche tutte uguali e superficiali che si sistemano il make-up– erano loro, esattamente loro.

Perché si sa, chi si trucca è necessariamente un’oca. E ovviamente non legge. Non si possono mica fare entrambe le cose! È vietato! Una ragazza che legge non si spalmerebbe mai una crema corpo, né si metterebbe il rossetto –ne perderebbe la sua credibilità di lettrice.

È strano come il femminismo venga totalmente strumentalizzato per giudicare la vita e le abitudini delle altre donne. Ed è strano come alcune donne, per pompare il proprio ego e per assicurarsi un posto tra le donne per bene, abbiano bisogno di moralizzare le altre.

Da un po’ di giorni a questa parte, invece, circola un’altra immagine che ha mescolato entrambe le cose –sessualità e letteratura– creando un mix letale:

 

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Ci vogliono sicuramente un gran talento e una mente molto fertile per partorire un messaggio così intelligente. Fatemi capire la logica: se apri le gambe ti si chiude automaticamente il cervello? Perché una cosa dovrebbe escludere l’altra? C’è per caso uno strano e occulto meccanismo che non ci permette di aprire le gambe e tenere un libro in mano?

Davvero qualcuno pensa ancora che una donna che apre le gambe (leggi: vive liberamente la sua sessualità) sia un’oca ignorante e che, al contrario, una donna che studia e legge sia casta e illibata?

Forse quello che sto per dire risulterà pura follia (soprattutto per chi crea e diffonde orgoglioso tali immagini), ma, attenzione: ci si può truccare e si può leggere senza creare scompensi gravitazionali.

In realtà perfino Marilyn Monroe –icona della bionda un po’ frivola e svampita– amava molto leggere. Assurdo, no?

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E, pensate un po’, si può leggere anche smutandate e in audace biancheria intima, come ci mostra Bettie Page.

972085_251922058284315_196251581_nE ora tenetevi forte perché sto per dimostrarvi che si può, addirittura, aprire gambe e libri contemporaneamente!

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3 Risposte a “Per chi apre le gambe e i libri”

  1. mettiti d’accordo con la Boldrini che sta quotidianamente a pontificare sull’uso del corpo femminile… e chi è lei per giudicare ragazze adulte e consenzienti che decidono di fare i soldi vendendo il loro corpo? Non siete nemmeno d’accordo tra voi femministe…

    1. Noto che sei uno di quelli che ha capito tutto, dobbiamo ancora spiegare la differenza tra libertà sessuale e pubblicità sessiste –dove non si va a criticare la nudità ma i messaggi che veicolano?

  2. Io volevo solo dire che questo non è uno spazio pubblico, è lo spazio di Narrazioni Differenti, quindi non sarebbe certo una “censura” se rigettaste i commenti provocatori e/o offensivi e/o semplicemente non costruttivi.

    Ad esempio il commento di “Wallace” qui sopra, anche se non sarà particolarmente becero rispetto a quello che tocca sentirsi dire a molte donne, non aggiunge assolutamente nulla all’articolo di Fabiana, anzi distrae. E io avrei volentieri fatto a meno di leggerlo.

    Spero che non vi sentiate in dovere di lasciare spazio -anche qui- agli uomini che vogliono minimizzare le esigenze delle donne o ridicolizzare il femminismo.

    A me l’articolo di Fabiana è piaciuto e ha dato degli spunti di riflessione utili. Grazie!

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