Ode a Achille Lauro

E’ bastata una tutina dorata per far andare fuori di testa gli italiani.

Achille Lauro. Basta pronunciare questo nome per far accapponare la pelle dei perbenisti, quelli che con una mano sgranano il rosario e con l’altra scrivono commenti invocando la morte dei migranti in mare, quelli che riaprirebbero i forni per i rom, sempre pronti ad urlare un “te la sei andata a cercare” a qualsiasi donna abbia subito violenza da chiunque non sia straniero.

Quelli della famiglia tradizionale con dieci matrimoni alle spalle. Quelli che fingono perbenismo e orrore per un vestito e poi di sera affollano le strade dove giovani donne disperate, sole, lontane dai propri paesi sono costrette da qualcuno a vendere il proprio corpo

Sono loro. E’ l’italiano medio, l’uomo medio (ma anche la donna, eh) come lo definiva Pasolini: un mostro, un pericoloso delinquenteconformista, colonialista, razzista, schiavista e qualunquista

Ieri, Achille Lauro, si è spogliato, ha tolto via il mantello interpretando l’immagine di Giotto rappresentata nelle storie di San Francesco della basilica superiore di Assisi, dove il Santo si spoglia dei beni materiali e superficiali per votare la sua vita alla religione.

 

Achille Lauro si è spogliato dei tabù, dei giudizi e pregiudizi urlandovi in faccia “Me ne frego”.

Ma non è certo la prima volta.

 

Tra un travestimento e un altro ha sempre un messaggio ben preciso: “La stupida epoca dove ostentare di essere uomo è finita”

Da un estratto del suo libro

“Cinquantenni disgustosi, maschi omofobi. Ho avuto a che fare per anni con ‘sta gente volgare per via dei miei giri. Sono cresciuto con ‘sto schifo. Anche gli ambienti trap mi suscitano un certo disagio: l’aria densa di finto testosterone, il linguaggio tribale costruito, anaffettivo nei confronti del femminile e in generale l’immagine di donna oggetto con cui sono cresciuto.
Sono allergico ai modi maschili, ignoranti con cui sono cresciuto. Allora indossare capi di abbigliamento femminili, oltre che il trucco, la confusione di generi è il mio modo di dissentire e ribadire il mio anarchismo, di rifiutare le convenzioni da cui poi si genera discriminazione e violenza.
Sono fatto così mi metto quel che voglio e mi piace: la pelliccia, la pochette, gli occhiali glitterati sono da femmina? Allora sono una femmina. Tutto qui? Io voglio essere mortalmente contagiato dalla femminilità, che per me significa delicatezza, eleganza, candore. Ogni tanto qualcuno mi dice: ma che ti è successo? Io rispondo che sono diventato una signorina”.

 

In un paese dove la musica è quasi totalmente monopolizzata da uomini con un linguaggio tribale, anaffettivo verso il femminile, dove le donne sono troie, stronze da sistemare, schiaffeggiare o peggio ancora da ammazzare, in un mondo di uomini infantili, incapaci di solidarizzare con le donne, di rispettarle, di accettare un no o la fine di una relazione, in un mondo di mascolinità tossica e ostentata, in un modo di uomini medi Achille Lauro è la nostra salvezza.

Ha stravolto questa mascolinità, il rigido binarismo, i ruoli di genere, ha sbeffeggiato i perbenisti quelli che vanno a baciare i rosari e invocano il Cuore Immacolato di Maria, quelli del Congresso della famiglia, quelli che hanno sempre una definizione su come dovrebbe essere un vero uomo o una vera donna, quelli che non ammettono ci siano altre persone che vivano in maniera diversa da loro.

Da ieri tutti sulle tastiere a scaricare la propria bile, il proprio provincialismo  e la propria frustrazione per una tutina dorata. Perché un uomo che veste in maniera femminile è una vergogna. Perché di fondo essere donne è una vergogna.

Come diceva Iggy Pop “Non mi vergogno di vestirmi come una donna perché non penso che essere una donna sia vergognoso”

Ed è solo uno dei tanti.

Come dimenticarsi di Freddie Mercury e dei Queen

Di Kurt Cobain

David Bowie

 

E Renato Zero

Il povero Pillon ieri stravolto e distrutto si chiedeva cosa fosse andato storto negli ultimi 30 anni paragonando Vasco Rossi ad Achille Lauro, potremmo certamente citare, tra le tragedie degli ultimi 30 anni, la sua ascesa politica. Qualcuno vada a tastargli il polso per vedere dia ancora segni di vita o meno.

Per non parlare di Libero, il rumore affannoso delle tastiere impazzite in redazione riecheggia in tutto il paese

Nudo!! Che scandalo signora mia. E i bambini?

 

Non abbiamo ancora avuto il piacere di leggere i lucidissimi interventi di Fusaro e Adinolfi a riguardo, dobbiamo allertare Federica Sciarelli? Se qualcuno ha notizie dei due ci faccia sapere al più presto perché siamo seriamente in pensiero.

Persino il Coronavirus e tutto il razzismo che ne è conseguito per qualche ora si è placato.

Un body dorato è stato capace di generare tutto questo.

Per tutto questo e per tutto il resto non finiremo mai di ringraziarti, Lauro.