« Una piccola signora dalla volontà indomita e dal piglio di principessa. »
(Primo Levi)
Si è spenta, oggi, uno tra gli esseri umani più preziosi di cui disponesse il nostro paese: Rita Levi Montalcini. Scienziata, neurologa, senatrice a vita e Premio Nobel per la medicina.
Una donna che ha dedicato la sua esistenza agli altri, facendo scoperte importantissime per l’umanità:
Negli anni cinquanta le sue ricerche la portarono alla scoperta e all’identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa o NGF, scoperta per la quale è stata insignita nel 1986 del premio Nobel per la medicina. Insignita anche di altri premi, è stata la prima donna a essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze.Il 1º agosto 2001 è stata nominata senatrice a vita “per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale”. È stata socia nazionale dell’Accademia dei Lincei per la classe delle scienze fisiche ed è stata tra i soci fondatori della Fondazione Idis-Città della Scienza.
La vita di questa donna potrebbe essere la lampante risposta a chi dichiara che nessuna donna abbia fatto qualcosa di rilevante nella storia.
”Geneticamente uomo e donna sono identici. Non lo sono dal punto di vista epigenetico, di formazione cioè, perchè lo sviluppo della donna è stato volontariamente bloccato. La donna è stata bloccata per secoli. Quando ha accesso alla cultura è come un’affamata. E il cibo è molto più utile a chi è affamato rispetto a chi è già saturo”.
Questo pensava Rita Levi Montalcini. A noi piace ricordarla così.
Ci piace ricordarla con la risposta che diede a Storace quando la trattò come una vecchia rimbambita a cui mandare le stampelle.
Per non farci mancare nulla ricordiamo anche quando Grillo, per avvalorare le solite tesi strampalate secondo cui Montalcini aveva ottenuto il Nobel grazie a una ditta farmaceutica che materialmente le aveva comprato il premio, la etichettò “vecchia puttana”
Qualcun’altro invece ha pensato di trarre una frase —senza specificare in che contesto e situazione sia stata detta, senza citare una fonte effettiva della provenienza— giusto per dividere, per l’ennesima volta, le donne:
“Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza”
E spacciando tutto ciò per femminismo.
Rita Levi Montalcini era una donna ribelle, forte e determinata, che seppur provenisse da una famiglia con abitudini fortemente vittoriane —e quindi con chiare imposizioni sociali e ruoli ben definiti tra uomini e donne— , con un padre che la ostaggiò non poco, convinto che una carriera professionale avesse interferito con i doveri di una moglie e di una madre, decise di iscriversi alla facoltà di medicina all’università di Torino —; sicché non ci sembra la frase migliore per commemorarla.
Tra l’altro, ringraziamo quella sua sceltà di opporsi al padre, non solo per quello che ha lasciato a livello scientifico ma per non essersi piegata ai suoi voleri conservatori.
Non crediamo assolutamente a quella frase, che è stata come al solito strumentalizzata nei tritacarne quali sono —troppo spesso— i social e condivisa da persone che non hanno neanche lontanamente idea chi sia questa donna.
Si può essere nude e pensanti, vestite e totalmente piegate ai sistemi e superficiali o non pensanti. Dobbiamo ancora specificarlo?
Dobbiamo ancora specificare che gli abiti e la nudità non implicano la dignità e l’intelligenza di una donna?
Non strumentalizzate l’intera esistenza di questa donna con le vostre smanie conservatrici e con la cattiva abitudine, dura a morire, di dividere le donne in sante e puttane e quindi in intelligenti e non.
Le donne possono tutto. Con o senza mutande.
Post scritto il 30/12/2012
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