Sabato, al raduno del Carroccio, sul palco di Soncino, provincia di Cremona, Salvini indicando una bambola gonfiabile, che qualcuno aveva portato sul palco e qualche altro impugnava per la coscia, ha esclamato: “Sul palco c’è una sosia della Boldrini”. Dopo tale esternazione si sono scatenate fragorose risate.
Potete vedere il video direttamente sulla pagina di Laura Boldrini
Un invito allo scherno, alla riduzione della donna, e terza carica dello Stato, a bambola gonfiabile, soggetto inerme e inanimato.
Certo, so già cosa molti risponderanno che non possiamo aspettarci molto da Salvini e dal suo elettorato, ma come più volte abbiamo avuto modo di constatare il dibattito politico, quando si tratta di donne, si abbassa a un livello davvero imbarazzante, tra accuse di prestazioni sessuali, auguri di strupro, bamboline, spintoni e ridicolizzazioni sessiste varie. Mai si punta a fare critiche costruttive sull’operato delle donne.
Insomma, contro le donne, siamo stati spettatori degi attacchi più deplorevoli e mai, come ho scritto più su, al merito, alle competenze e all’operato di quest’ultime.
Come scrissi già qualche tempo fa in “Vecchia puttana, pompini, schiaffoni e auguri di stupro. Le donne e la politica italiana“:
Le donne continuano a ricoprire pochissimi posti in politica e nelle aziende. La nostra è una realtà ferma agli anni ’50: alle donne, perlopiù, vengono affibbiati lavori di cura, più della metà delle donne in Italia non lavora e ha smesso di cercare un impiego.E ancora c’è chi picchia e usa violenza su colleghe o chi addirittura afferma che una donna che ricopre il suo stesso ruolo, è lì solo perché ha fatto pompini.Privare le donne di un lavoro, di una carriera, di un’indipendenza economica le espone maggiormente alla violenza.Una società che vede le donne solo come oggetti, cameriere, incubatrici, esseri incapaci di ricoprire un ruolo importante, se non grazie a prestazioni sessuali, è una società malata.E quella italiana, infatti, è una società primitiva e malata, da destra a sinistra, e il nuovo che avanza in politica non è stato altro che un sogno di finta rivoluzione 2.0 venduto da abili comunicatori -e manipolatori- soprattutto a gente priva di mezzi.
Le tematiche di genere diventano sempre più un argomento ostico da affrontare. E sempre più viene ridicolizzato chiunque le affronti.
Puntualmente, a ogni attacco verso Boldrini, mi è capitato di leggere, da molti uomini e molte donne —persino femministe—, lunghe premesse, filippiche su quanto non la condividano su certi aspetti.
Sì, perché effettivamente c’è bisogno che condividiate al 100% le idee di una donna affinché questa meriti di essere difesa da insulti irripetibili, auguri di stupro, attacchi pregni di grandi argomenti quali “troia”, “puttana”, “cagna” e dall’accostarla a un oggetto inerme, gonfiabile e coi buchi. Sia mai vi esponiate troppo o qualcuno tolga il like perché state difendendo una che —brrr, che schifo— si definisce femminista.
Insomma, fate una strana selezione, voi. Prima di aiutare una persona in difficoltà, o vittima di violenza che sia fisica o verbale, cosa fate, le chiedete cosa ne pensa di questo o quell’argomento o chi ha votato negli ultimi anni?
So anche che molti altri faranno spallucce dicendoti: “E va be’, che vuoi farci, è Salvini”.
Come se la cosa non meriti importanza.
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