La petizione di Pro Vita Onlus: tra medioevo e bigottismi

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La “petizione sull’educazione affettiva e sessuale nelle scuole” presentata da ProVita Onlus spiegata punto per punto

Avvertenza: ironia mode ON.

PETIZIONE SULL’EDUCAZIONE AFFETTIVA E SESSUALE NELLE SCUOLE

Con la partecipazione delle seguenti guest star:
ProVita onlus
Age e Agesc
Movimento per la vita
Giuristi per la vita

Tutte distintesi, negli anni, per la loro attenzione vera alla persona umana,specialmente rivolta a feti concepiti, donne bianche eterosessuali e pluripare che si sposano e sono sottomesse, uomini bianchi eterosessuali che si sposano e muoiono per lei, obiettori di coscienza, gente che “vuole la mamma”e altre,

presentano questa petizione propositiva al Ministero dell’Istruzione, nonché alPresidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio.

CHIEDIAMO
1. Che venga disapplicata la “Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”, perché a noi piace moltissimo discriminare, perché la discriminazione è naturale, perché tutti sanno che l’uomo è uomo e gli devono piacere le ragazze, la donna è donna e devono piacerle (ma non troppo) gli uomini, perché ritenere “contro natura” un omosessuale è normalissimo.

Che vengano emesse delle direttive affinché tutti i progetti, i corsi e le strategie educative si uniformino ad alcune linee guida che andiamo qui ad elencare.

1. Che venga rispettato il ruolo della famiglia nel campo dell’educazione all’affettività e alla sessualità per i figli e che l’intervento della scuola venga sottoposto al controllo da parte dei genitori. I bambini e i ragazzi che non hanno famiglia si arrangino. Che i professori e gli insegnanti abbiano una specifica formazione atta alla trasmissione di saperi e i mezzi e gli strumenti adatti per farlo, che la scuola italiana pubblica sia laica e deputata alla formazione dei cittadini di domani, non ce ne frega niente. A noi piace che una madre che ha in passato abortito, che un genitore omosessuale, che una coppia di genitori che ha avuto figli grazie alla PMA siano costretti ad accettare un’educazione che insista sui ruoli tradizionali, che insegni alle ragazze a tenere le gambe chiuse così poi non saranno costrette a diventare orribili assassine dei loro figli, che punti il dito contro eventuali ragazzi omosessuali in classe definendoli contro natura e naturalmente incapaci di prendersi cura di un bambino.

2. Che si spieghi ai nostri figli che solo la famiglia “naturale” fondata sul matrimonio ha diritto a speciale considerazione, anche se, con tutta probabilità, almeno uno o due degli studenti in classe avranno genitori divorziati o non uniti in matrimonio.

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