La libido di Scanzi minacciata da un paio d’infradito

L’Italia è vittima di un’invasione. No, non stiamo parlando degli immigrati ma del giornalismo da vuoto estivo.

Quegli articoli che mai alcun giornale serio penserebbe di pubblicare, quelle opinioni che sembrerebbero superflue persino sul profilo personale su un social network.
Ma d’estate le notizie scarseggiano, i cani killer non vendono più molto, le baby squillo non esercitano e per quanto si potrà andare avanti davvero con il tormentone del meteo? Ci sarebbe qualche adolescente che muore in discoteca, certo, ma il giornalista d’assalto sa che non può appiattirsi sui trend topic, deve sperimentare, osare, volare in alto.

Gli Italiani devono essere salvati da una quantità impressionante di “invasioni” Le invasioni di stranieri, di volta in volta Albanesi, Rom, Rumeni o Islamici a seconda di chi è  il “cattivo del momento”, gli “omosessualisti che portano avanti la terribile teoria del gender”,le madri assassine che uccidono 6 milioni di bambini italiani, più altre varie figure che di volta in volta scatenano polemiche e discussioni fuori e dentro il web  (memorabile, quella delle quartine in shorts” che tanto avevano indignato i “benpensanti” qualche estate fa).

Ma l’invasione peggiore della rovente estate 2015, quella che è un'”autentica sciagura”, un “martirio continuo, quella che “rovina la giornata” è l’invasione delle scarpe aperte e senza tacco.

Il piede non curato, infilato in qualche sandalo “alla francescana” o in qualche ciabatta o infradito è un “reato estetico” che fa crollare sotto terra la libido, ma solo se siete uomini che guardano i piedi femminili, perché il piede, signore e signori, è una parte erotica importantissima e solo 5 donne su 100 possono permettersi di mostrarlo al pubblico infilato in una ciabatta senza tacco.

 

Ce lo dice Andrea Scanzi, in un suo articolo.

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La temibile invasione delle scarpe basse

Abbiamo il vizio di leggere i giornali e no, l’articolo di Scanzi sui suoi gusti in fatto di piedi non è il problema più grande che abbiamo. Eppure questo articolo è anche, suo malgrado, emblematico di un giornalismo vanesio, autoreferenziale e, soprattutto, futile. Ci spiace.

Le “havaianas” vanno bene in spiaggia, non in città. Sono quasi sempre terrificanti e mostrano piedi – troppo spesso – non curati, brutti e in grado di rovinare la giornata a chi ha la sventura di osservarli. Una città, un supermercato o un ristorante non sono la dépendance di casa vostra: andarci in ciabatte, o quasi, è inelegante.

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Le tipiche infradito giapponesi esprimono il loro sdegno per l’odio di Scanzi nei loro confronti

 

Il Fatto Quotidiano come Cosmopolitan, anzi peggio, il pezzo di Scanzi è un “Infradito? 10 cose da evitare” che si dà il tono di un editoriale, senza nemmeno poi stare troppo al passo con i tempi.
E torna in mente il Nanni Moretti di Caro Diario che chiedeva, lui sì impunemente ironico, agli abitanti di una zona residenziale romana cosa li facesse sentire in diritto di andare in giro in ciabatte.

 

 

 

Ma attenzione a dare del sessista a Scanzi, perchè sareste prese da Boldrinite acuta:

Qualcuno, in un attacco di boldrinite, dirà: è un articolo misogino, sessista e maschilista. Macché: è semplicemente un articolo (ironico) in difesa della bellezza, che era e resta femmina. Sì, perché se le infradito sono quasi sempre deludenti in una donna, a meno che non si abbia il“piede filosofale” (cioè perfetto), in un uomo sono proprio da vietare con un decreto legge da approvare al più presto.

Excusatio non petita… e anche il solo utilizzo dell’aggettivo “boldriniano” per identificare sostanzialmente persone isteriche, invasate, incapaci di discernere la sapiente ironia dalle loro vacue necessità di emancipazione, ecco anche solo questo si commenta da sè in quanto a sessismo.

La tristezza, poi, dello spiegone finale sull’ironia presente nel post, è quasi commensurabile a un comico da bettola che spiega le battute al suo pubblico quando quest’ultimo, ovviamente, non ride.

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Solidarietà dal Nepal

La bellezza era e resta femmina. Così parlò Scanzi. 
Che ha un concetto di femminilità evidentemente un po’ retrò, vecchio stile e magari anche conservatore, di certo non al passo con l’aria smart che cerca di avere.

E che lui preferisca i tacchi alle pianelle, è legittimo. Ma cosa legittima un giornalista a scrivere di questo argomento su un giornale a tiratura nazionale? Perché a leggere bene, sembra quasi uno sfogo personale di Scanzi, che ha avuto un brutto quarto d’ora con un paio di ballerine e vuole farlo sapere alla Nazione. E per non farsi mancare nulla c’è anche la classica frecciatina patetica a Boschi:

Ultimamente si è costretti ad assistere – sgomenti – a un’invasione di truzzi che indossano ciabatte inaccettabili e hanno la grazia dei buzzurri in calore: di grazia, dispensateci da cotanto scempio. C’è un limite anche all’orrido. Si narra che Maria Elena Boschi, tra unaballerina azzurra e un tacco 12 leopardato, ami le scarpe. Le scarpe non amano lei, a giudicare dall’effetto un po’ zampone, ma pazienza. Ci faccia un regalo e vieti le scarpe aperte ai maschi (escluse le spiagge). Qualora accadesse, per una volta plaudiremmo il decisionismo renziano. E vivremmo tutti più felici.

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Anche dall’Olanda sgomento e perplessità per Scanzi

Caro Andrea, visto che chiedi a gran voce il perché di tanto scempio, eccoti poche semplici ragioni per cui tutte queste donne intorno a te non si premurano di solleticarti la libido con i loro piedi:

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Provami, Scanzi. Vedi quanto duri.

1. Prova a camminare su dieci centimetri di tacco mentre fai le cose di tutti i giorni.
Lavorare, mangiare, gestire casa, magari anche una famiglia, magari no, magari guidare una moto, magari correre dietro a un autobus. No, non staresti sempre comodo. E torneresti a delle scarpe basse, conservando i tacchi per qualche occasione speciale.

2. Prova a metterti un cappello a tuba e andare dal macellaio. Ecco, non tutti gli ambienti e non tutte le situazioni sono le più adatte per mettersi dei tacchi alti e, sì, dovresti considerare che, nella vita di tutti i giorni, l’eleganza fa anche rima con “contesto appropriato”.

3. Prova a immaginare, per un po’, che il mondo non giri intorno a te. E che alla stragrande maggioranza delle donne, non freghi assolutamente nulla se a te piacciano o meno i loro piedi, le loro scarpe, tacchi, stivali o zoccoli olandesi e che forse, non piacere a te, possa anche rappresentare una fatto decisamente positivo. Questo terzo esercizio potrà esserti utile anche per ridimensionare il tuo ego ipertrofico, nonché scegliere con maggiore cura quali opinioni condividere con l’inerme mucchio di lettrici e lettori che hanno la mania di leggere anche d’estate.
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Chiara, Fabiana, Laura.

Una risposta a “La libido di Scanzi minacciata da un paio d’infradito”

  1. la bellezza è sia maschile sia femminile.
    Scanzi è un presuntuoso pieno di sè. Lasciatelo perdere..chi vuole indossare le infradito se le metta, chi vuole mettere i tachi se li metta

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