Il #25Aprile destoricizzato degli spot istituzionali

Leggendo questo post di Marco Barone vengo a conoscenza degli spot istituzionali prodotti dal Governo in occasione del 25 Aprile. Concordo pienamente con l’analisi fatta, questi spot per il 70esimo anniversario della Liberazione sono assolutamente inadeguati e quasi imbarazzanti.

Il governo ne ha realizzate tre versioni e le ha accompagnate con l’hastag #ilcoraggiodi. Ma paradossalmente in nessuno dei tre spot ha trovato #ilcoraggiodi dire da che cosa e da chi ci si stava liberando.
Il termine nazifascismo non compare mai.
Hanno realizzato tre spot in occasione della celebrazione del 70esimo anniversario della liberazione dell’Italia dal nazifascismo e la parola nazifascismo non sono riusciti mai a nominarla.

Bella ciao come musica di sottofondo e completa decontestualizzazione storica.
Questi spot sono vaghi, generici. Il contesto storico e i fatti sono assenti.
Il tutto viene ridotto al coraggio di credere nei propri sogni. Un concetto innocuo e inutile.

Nel primo video la lotta di liberazione ( da che? bho! ) è un “racconto commovente” ambientato in un non meglio precisato passato in cui persone note e sconosciute “con il loro coraggio e credendo in un avvenire comune lo resero possibile […] noi siamo l’avvenire che ci hanno donato”. Non solo si dimenticano di dirci contro chi si combatteva, ma anche per cosa si combatteva. I partigiani e le partigiane avevano in mente un avvenire diverso da quello che noi oggi abbiamo realizzato.

Negli altri due spot la lotta partigiana di liberazione dal nazifascismo è diventata una banale celebrazione del banale concetto volontaristico “dai credici che ce la fai”.
Alex Zanardo ha imparato dal nonno che non bisogna arrendersi mai e Samantha Cristoforetti da bambina guardava le stelle e ha avuto il coraggio di credere nei propri sogni fino in fondo e diventare astronauta.
La parità di genere in modalità genderwashing c’è, manca la connessione logica tra Cristoforetti che va nello spazio e la Resistenza.
Anche perchè non c’era bisogno di scomodare l’astronauta per la “quota rosa”, la guerra di liberazione dal nazifascismo non ne ha bisogno, di donne che hanno contribuito ce ne sono moltissime.

jpgNegli stessi giorni la Presidente della Camera Boldrini è stata colpita dall’ accusa di voler cancellare la storia per aver gentilmente risposto a un partigiano che le chiedeva perchè l’orrendo obelisco del Foro Italico con la scritta Mussolini dux si trovasse ancora lì.
Si vuole cancellare la storia, si abbattere la memoria!
E questi spot istituzionali che cosa fanno? Non hanno cancellato la storia?

Bisognerebbe trovare non solo #ilcoraggiodi ricordare ma anche quello di raccontare (raccontare tutto) e soprattutto di capire la storia.

Per una analisi più approfondita rimando a questo post: Non c’è liberaizone senza antifascismo