Hello Kitty! Orientalismo e appropriazione culturale

Ultimamente anche in Italia, seppur timidamente e seppur grazie alle performance di Miley Cyrus, si inizia a parlare di appropriazione culturale.
Per appropriazione culturale si intende l’assimilazione, attraverso stereotipi, letture colonialiste e inferiorizzanti, di culture considerate altre rispetto a quella occidentale.
L’appropriazione estetico-culturale è usata a fini di marketing perchè permette  di dare un tocco “etnico” o di presentare un’alternativa rispetto alla cultura bianca mainstream. Usatissima nella moda, ispirazioni tribali, profumi d’Oriente, cappelli piumati stile Navaho e tanto altro ancora.
Dal mercato del fashion si arriva a quello della musica, un esempio è il video di Lily Allen, di cui avevo parlato in questo post, in cui le ballerine nere vengono usate come esotici oggetti di scena puntando all’ipersessualizzazione dei loro corpi  assecondando lo stereotipo razzista che vuole le donne nere tutte sessualmente spregiudicate.

Razzismo e appropriazione estetico-culturale sono le accuse mosse al video del nuovo singolo di Avril Lavigne “Hello Kitty”.

La cantante canadese è volata fino in Giappone per girare un video in cui, con una gonnellina ricoperta da cupcake, suona una chitarra rosa, va a mangiare il sushi, è circondata da ballerine giapponesi clonate, cercando di imitare l’accento giapponese o presunto tale, pronuncia, in maniera del tutto casuale e  incoerente con il resto del testo, parole giapponesi come “arigatou” e “kawaii”

Un mix micidiale dal quale viene fuori una lettura parziale, irrisoria e caricaturale della cultura giapponese.  Avril Lavigne colonizza una cultura considerata “altra” per restituircela in maniera stereotipata e in questo caso quasi ridicola.

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L’appropriazione culturale passa anche attraverso la sessualizzazione e l’oggettivazione dei corpi.
La cantante non solo prende ambientazioni e ispirazioni tratte del j-pop (pop giapponese) ma prende proprio le giapponesi.

Le ballerine giapponesi vengono usate come oggetti di scena dopo esser state spersonificate e private di indivudualità. Sono tutte uguali, non hanno la minima traccia di espressione nel volto, non partecipano attivamente alla trama del video, sono oggetti, alternativi oggetti “orientali”.

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Prima di Avril Lavigne altre popstar come Gwen Stefani e Kate Perry avevano utilizzato le donne giapponesi come oggetti di scena e avevano sottoposto queste allo stesso processo di reificazione, moltiplicandole e riducendole a feticci, alimentando così lo stereotipo della donna orientale docile e sottomessa.

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Altrettanto fanno le popstar bianche, come la già citata Lily Allen o la tristemente nota Miley Cyrus, quando utilizzano le ballerine nere rappresentandole in maniera ipersessualizzata, secondo lo stereotipo razzista che le vuole sessualmente “selvagge”

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Questa rappresentazione distorta e stereotipata è ciò che Edward Said aveva definito orientalismo, ovvero la costruzione dell’alterità delle culture non occidentali. L’occidente è la norma, l’oriente è l’altro, da definire sempre rispetto alla norma.
L’orientalismo consiste nel ridurre le culture “altre” a pochi caratteri che vengono considerati unici ed essenziali di quella cultura; è esattamente quello che fa Avril Lavigne nel suo video riducendo la cultura giapponese ai cupcake rosa, a un certo modo di muoversi e di parlare, al sushi, a “kavaii” e “arigatou”, allo stereotipo della donna orientale docile e sottomessa.
Perchè secondo la lettura orientalista e colonialista le donne orientali sono tutte delle misteriose Shahrazad e delle servizievoli geishe.

Avril Lavigne ha tentato di difendersi dalle accuse di razzismo affermando di amare tanto la cultura giapponese, quasi stupendosi del fatto che non tutt* abbiano apprezzato questa gentile concessione. Sicuramente non l’ha apprezzata questa ragazza americana di origini asiatiche da cui prendo in prestito queste parole per concludere il post e rivolgere un invito ad Avril Lavigne.

You’re not Japanese. You don’t know Japanese. You don’t know Japanese culture. Your song doesn’t “honor” or “flatter” Japanese people or Japanese culture. It perpetuates the stereotype the West already holds and you try to pass it off as being cute and creative and appreciative and dedicate it to your Japanese fans. No. Fuck you.

Qualche link sullo stesso argomento

http://www.huffingtonpost.com/2014/04/23/avril-lavigne-hello-kitty_n_5198199.html

http://www.buzzfeed.com/ryanhatesthis/avril-lavigne-just-put-out-the-most-cringeworthy-music-video

http://popwatch.ew.com/2014/04/22/avril-lavigne-hello-kitty-music-video/