La “baciofobia” italiana tra persone dello stesso sesso

Articolo del 17 luglio 2014

I baci nei luoghi pubblici, tra persone dello stesso sesso, saranno multati fino a cinquecento euro.

No, non è un regolamento rispolverato da qualche documento storico del Ventennio fascista, nè l’ultima “caccia ai gay” del presidente russo Vladimir Putin, tale ordinanza è stata ideata da Gianluca Buonanno primo cittadino di Borgosesia (Vercelli) e europarlamentare della Lega.

Assieme ai miei legali stiamo studiando le misure piu’ efficaci per punire questi comportamenti diseducativi e contro natura. Dobbiamo valutare delibere che non possano essere bloccate da eventuali ricorsi. Ma il concetto e’ quello, non possiamo andare avanti cosi. Del resto nessuno di noi ha mai visto cani che miagolano e gatti che abbaiano. Non mi piace che due persone dello stesso sesso si scambino effusioni in pubblico. È una questione di rispetto. E sono convinto che sia diseducativo anche per i bambini. Verrò attaccato ma resto della mia idea: in privato ognuno fa quel che vuole, in pubblico no. Proprio a Borgosesia ho visto due gay baciarsi: a me non è piaciuto. E penso anche ai bambini.

Le proteste, giustamente, non si sono fatte attendere, a partire da qualche rappresentante delle istituzioni fino all’Arcigay.

Il sindaco di un comune vicino, Trino Vercellese, ha invitato tutti, durante la notte bianca, a baciare la persona amata senza distinzione di sesso e censura, tutti al grido di “Io bacio chi mi piace”.

Dall’Arcigay invece hanno dichiarato:

A dir poco indecenti: non è concepibile che un uomo dalle funzioni così importanti si permetta di asserire liberamente che impedirebbe a due gay di baciarsi tramite una delibera comunale. A parte la sua palese omofobia, che è fortunatamente destinata all’estinzione, ci chiediamo se Buonanno abbia ben chiara la sua funzione: lo sa che nel suo Comune e nella sua Regione esistono fior fior di omosessuali che lui dovrebbe tutelare e rappresentare in quanto politico?

Come se non bastasse, per rafforzare l’omofoba provocazione, Buonanno, si è fatto fotografare accanto a una foto di Putin.

buonanno con putin

Nel corso di questi anni il leghista Buonanno, ci ha abituati a una serie di proteste imbarazzanti che purtroppo non si sono fermate nel confine italiano, ma hanno avuto risonanza un po’ ovunque, facendo precipitare ancora di più la nostra, già labile, credibilità in Europa e nel resto del mondo.

Vi riporto di seguito alcune delle esternazioni e delle piazzate più sconcertanti del leghista.

Buonanno pescivendolo: spigola contro il provvedimento che cancella il reato di immigrazione clandestina

buonanno pescivendolo

Buonanno fruttivendolo: dopo lo scandalo Barilla (e le proteste che ne sono seguite), dove il presidente, Guido Barilla, dichiarò che l’azienda non avrebbe mai trasmesso pubblicità che ritraggono famiglie gay, Buonanno estrae un finocchio in Parlamentocontro un deputato di Sel, gay dichiarato.

– Buonanno urla e sventola manette in Parlamento, contro il decreto “svuota carceri”:

buonanno manette

– Buonanno buontempone, gioca con le bolle di sapone in Parlamento:

buonanno buontempone

– Buonanno, da buon Legista “celodurista”, lancia sfide da spogliatoi affermando che: “I maschi del nord sono più virili di quelli del sud”.

– Poi ci ha deliziati con una perla di antisemitismo contro il giornalista Gad Lerner: “Non mi faccio dare lezioni da un ebreo”

– Non ci poteva far mancare un po’ di razzismo definendo la ex ministra dell’integrazioneKyenge “Oggetto di arredamento color ebano”

Per completare, ricordiamo l’ultima buffonata inscenata a Strasburgo dove si è presentato coperto con il burqa per affermare nuovamente il suo razzismo e anti-islamismo:
“L’Europa rifiuta le radici cristiane ma io non voglio morire islamico”

buonanno burka

Il viaggio nel “meraviglioso” mondo di Buonanno è stato di certo una botta di autostima per tutti, nel senso che chiunque ne esce rinfrancato e con la certezza di essere un essere umano migliore.

Ironia a parte, lo squallido tentativo di Buonanno e il giustificare continumanete iniziative omofobe spacciandole per l’ennesima volta per apprensione verso i bambini ha decisamente stancato.
Ogni volta che, dalle istituzioni, si esternano o organizzano iniziative bigotte o omofobe, che sia la caccia alle prostitute per strada o vietare baci tra persone dello stesso sesso nei luoghi pubblici, ci si nasconde sempre dietro alla pessima scusa di voler tutelare i bambini.
Ma da cosa, poi?

Secondo Buonanno, sarebbe diseducativo per i bambini vedere due uomini o due donne che si baciano, e addirittura, ne è certo, a loro non piacerebbe.
Fortunatamente i bambini hanno di meglio da fare che spiare in maniera ossessiva quello che fa la gente intorno per poi giudicare e lanciare sprezzanti sentenze.

Per Buonanno -e chi come lui- ad esempio, è molto più educativo esporre i bambini alle sue imbarazzanti esternazioni riportate più su, quindi alla violenza, all’antisemitismo, al razzismo, all’omofobia e al machismo che a due uomini o due donne che si scambiano gesti affettuosi.

Il problema non è dei bambini e a come potrebbero prenderla, ma degli adulti come Buonanno, dei genitori incapaci di parlare con i propri figli, incapaci di educarli secondo i valori della libertà e quindi di crescere esseri umani liberi dai pregiudizi.

Mentre tutto il mondo si adegua al pieno raggiungimento dei diritti civili, l’Italia rimane un piccolo paese provincialotto e reazionario che dà spazio in politica -e non solo– ai Buonanno, ai Giovanardi, ai Razzi, alle Zanicchi.

Mentre tutto il mondo apre le porte alle unioni e alle adozioni gay qui da noi si dà la caccia a una coppia di lesbiche, da uno stabilimento balneare solo perché si erano scambiate un bacio, tra chi le guardava e le giudicava in modo sprezzante e chi voleva filmarle come se fossero un fenomeno da baraccone, un’assurdità da mostrare sghignazzando durante un incontro al circolo degli “omofobi anonimi”, forse.

Visto che gli omofobi sono così terrorizzati dall’idea di vedere due donne o due uomini che si baciano, si barrichino in casa, si trasferiscano su un’isola deserta o creino un “allegro” villaggio omofobo dove di sicuro nessuno essere umano con un minimo di intelligenza ci metterebbe mai piede.

Per quanto riguarda Buonanno, invece, lo invitiamo caldamente a cambiare mestiere e hobby. Che vada a sventolare finocchi, manette e spigole invece che fare politica, in maniera parecchio discutibile tra l’altro; che faccia bolle di sapone, siparietti o balli il waka waka –come già fece qualche anno fa in tv – invece di sproloquiare oscenità e far precipitare sempre più in basso la condizione sociale italiana e lotte per i diritti civili.