Ancora sul DDL Pillon: chi sono i suoi sostenitori?

Pochi giorni fa, abbiamo postato sul nostro profilo questa foto:

La reazione di chi si è sentito “toccato” direttamente non si è fatta aspettare e un utente di quella pagina ha iniziato a insinuare che avessimo male interpretato la domanda di questo amorevole padre separato, anche chiedendo: “E se fosse la domanda di una madre?”

Il commento è stato subito cancellato e l’utente bloccato.

Avevo trovato la foto sulla pagina FB di un mio contatto, attendibile e serio, ma, per sicurezza ero andata a controllare direttamente: il gruppo in questione è aperto e pubblico e dunque liberamente visitabile.

E la conferma è arrivata subito:

 

Dunque qui abbiamo un uomo, condannato in sede penale per aver aggredito la sua ex dopo il divorzio. Alcune considerazioni:

  1. Il divorzio avviene dopo parecchio tempo la separazione che, anch’essa richiede tempi non indifferenti. Quindi questo utente ha aggredito dopo anni dalla separazione la sua ex. ANNI. La rabbia nei confronti di questa donna non si è placata nemmeno dopo anni
  2. Il post ha ricevuto un like. A qualcuno è piaciuta la domanda: “Ho aggredito la mia ex e sono stato condannato, adesso temo di veder ridotti i tempi di frequentazione con mia figli”. Cosa c’è di piacevole in questo post?
  3. Il signore in questione ha ricevuto 4 risposte

Ci sarà qualcuno che gli chiede: “Cavolo! Ma cosa credi? Pensi che davvero, dopo una aggressione nei confronti di una donna che era la tua compagna, i giudici possano pensare che tu possa essere un padre meritevole di frequentare una bambina? Una bambina, femmina, come la donna che hai aggredito. Che razza di esempio di correttezza e rispetto nelle relazioni porteresti avanti nell’educazione di tua figlia?”

Ecco qui le risposte, invece

Due risposte che spiegano le possibili mosse della mamma, un’ulteriore richiesta dell’autore del post e un tremendo: “Con rammarico ti dico…. benvenuto nel club”.

Esiste più di un uomo, tra i sostenitori del ddl Pillon condannato per violenza contro le donne (o anche i bambini?).

Si aiutano, si consigliano, si spalleggiano, non ammettono mai di aver sbagliato, vanno avanti a macchinetta a dire che loro “pensano al bene dei bambini”.

Gli appartenenti a questo gruppettino sono stati ben descritti da Luisa Betti Dakli qui

Cito:

Commenti in cui si confonde, o non si riconosce negandola, la violenza maschile sulle donne ribaltando completamente i dati reali (7milioni di donne che subiscono violenza in Italia e 1 miliardo nel mondo)

Forse molti non lo sanno ma queste sono esattamente le modalità con cui la lobby pro Pas (Sindrome di alienazione parentale alias Alienazione parentale) porta avanti i propri cavalli di battaglia da 30 anni: discredito, aggressione, fino all’hate speech e la minaccia contro chi non è d’accordo. Oltre all’intelligentia che ha contribuito a scrivere il DDL 735, esiste – a sostegno delle false accuse e dell’alienazione parentale per cui le donne inventano violenze per alienare il figlio dal padre – un sottobosco che viene lanciato ad hoc tra i blog, sugli articoli di giornale e nei social, per azzannare chi alza la testa per dissentire o raccontare qualcosa di diverso dalla loro versione dei fatti.

Dopo che abbiamo condiviso questo pezzo di Luisa Betti Dakli e la foto riportata in apertura, abbiamo avuto la visita di alcuni di questi personaggi.

Uno ha commentato sotto un post in cui si parlava della terribile vicenda di Verona con l’attacco alla Legge 194

Questo è indubbiamente un uomo che ha molto a cuore l’interesse dei bambini, come potete notare.

Comunque di pagina in pagina e di gruppetto in gruppetto, qualcuno in più è andato a visitare una di queste community e loro se ne sono accorti.

E quindi hanno postato alcune raccomandazioni

E tutti quanti concordano, tanto che uno dei commenti è quello di un uomo che teme che coloro che leggono la pagina, si facciano l’idea che sia frequentata da misogini, maschilisti e violenti

Queste sono le modalità di agire di queste persone: mantenere una facciata pulita: “I bambini! I bambini! Qualcuno pensi ai bambini!”, e intanto tramare e spalleggiarsi tra di loro , non per il bene dei bambini, ma per vendetta. Per colpire le donne in quello che è il tallone di Achille di gran parte di loro: i figli. (Teniamo aperta la speranza che non siano tutti così)

Piccola nota in chiusura: questa gente il prossimo fine settimana raccoglierà in varie città firme a sostegno del DDL Pillon. Siamo sicur* che sarà tutto regolare?

Concludo con una richiesta: NON andate a fare shitstorm: verrete trascinat* al loro livello. Il mio post non è finalizzato all’aggressione e al linciaggio, al cyberbullismo o alla discussione, ma alla CONSAPEVOLEZZA.